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84. La città è deleteria


La città è deleteria perché è sempre stato il luogo di molte possibilità a costo basso o nullo, e specialmente oggi. A proposito della città, ricordo un antico detto che diceva riferito a Roma: “Roma, li vecchi li mmazza, e li giovani li doma”. La prima parte è ancora vera, verissima, la seconda assolutamente no, anzi è nelle città che i giovani, non dico tutti ovviamente, ma tanti sono portati all’arroganza, alla spavalderia, al poco o nullo rispetto per la cosa pubblica, per le autorità istituzionali e religiose, non parliamo di parchi e giardini o mezzi di pubblico trasporto, per le persone anziane e vecchie, ecc. ecc. chi ci vive lo sa benissimo.

Quindi io proporrei questo tema: gli anziani ed i vecchi, appena pensionati, dovrebbero abbandonare le città ed andare a vivere nei piccoli Comuni al di sotto dei 5.000 -7.000 abitanti o giù di li, usufruendo in questo modo di condizioni di vita adatte alla loro età e capacità. In questo modo libererebbero una infinità di appartamenti che ora occupano nelle città, offrendo così alle giovani coppie o singoli giovani infinite possibilità di trovare una casa a prezzi decenti, poiché ci sarebbe una rilevante offerta. I suddetti anziani e vecchi, vivendo nei piccoli centri avrebbero la possibilità di acquistare la casa a prezzi molto bassi, rispetto alla città e se dovessero affittare una casa, un appartamento, il canone rispetto alla città sarebbe ridicolo. Questo sistema inoltre ridarebbe vita e futuro ai piccoli centri ricostituendo anche nuovi posti di lavori per quei giovani che non amano l’illusione deleteria dei lustrini cittadini. I piccoli centri risusciterebbero e i nuovi abitanti vivrebbero una vita decente. Questo presupporrebbe un restauro ed un ripristino delle strutture sanitarie, comunque molto più vicine fisicamente agli anziani ed ai vecchi. Nei piccoli centri una Croce Rossa per un soccorso con mezz’ora percorre 60 chilometri, in città se va bene forse riesce appena ad uscire dal garage. Parlo liberamente di vecchi perché io lo sono, e non mi crea alcun problema, però mi preoccupano molto quei vecchi di città, che per la loro triste concezione, si travestono da giovani con abbigliamenti ed atteggiamenti ridicoli. Nei piccoli centri queste persone riscoprirebbero la loro vera personalità, perché vivrebbero nel tempo, riconoscerebbero le stagioni, ascolterebbero i silenzi nei dintorni dei piccoli centri che sono comunque immersi in campagne splendide come quelle di tutta l’Italia periferica. Vecchi ed anziani pensateci, potreste dare la casa ai figli ai nipoti e potreste risparmiare anche qualche euro utile per l’incremento monetario dei vostri discendenti. Spero che qualche politico possa organizzare un sistema finalizzato a questo tema, a questo nuovo modo di vivere gli ultimi decenni della vita, propagandarlo e promuoverlo. Sarebbe un modo risolutivo, almeno in parte, sia per le città, che vivrebbero un decremento, che per i piccoli centri, che al contrario riuscirebbero a sopravvivere con nuovi posti di lavoro dovuti proprio agli anziani e vecchi.

12 settembre 2024