Tutti i mezzi di comunicazione si sbracciano per dare la colpa al cambiamento climatico. Ma la natura non c’entra, la natura fa la natura, è che l’uomo non fa l’uomo. Inutile incolpare il cambiamento climatico, è che il territorio rurale, campagnolo, è abbandonato, ed è stato abbandonato da tempo, abbandonato, abbandonato, in favore di tutte le altre attività extra rurali ed anche ludiche, e dialettiche, con conseguente abbandono delle aree di montagna e collinari. ( le aree di montagna e collinari costituiscono la maggior parte di tutte le aree del territorio nazionale) Il governo invia armi e soldi all'Ucraina e non pensa al territorio italiano abbandonato a se stesso da anni. Inurbamento anche in piccoli paesi, ma sempre inurbamento, con relativo abbandono degli ambienti rurali. Sintetica analisi dell’enorme massa d’acqua che si riversa nei centri abitati dopo anche un giorno di maltempo. “La bomba d’acqua”. Allora: tutti i territori di montagna e collina, una volta coltivati, ora sono incolti e con la crescita di erba, che dopo solo un anno senza essere tagliata si trasforma i uno strato impermeabile. I boschi sono lasciati alla crescita naturale e incontrollata con il fondo coperto di foglie, rami secchi, cortecce delle piante, erba che crescendo lega il tutto in un omogeneo strato impenetrabile dall'acqua piovana. I boschi vanno mantenuti.
Ci vuole manutenzione, ma solo i campi di calcio sono ben mantenuti.
Alla prima pioggia, anche poco consistente, l’acqua comincia a scorrere sia dal fondo dei boschi che dai campi incolti, raccogliendosi in piccoli rivi che diventano ruscelli, che finiscono nei torrenti, che finiscono nei fiumi a valle, che finiscono addosso alle case dei centri abitati ed esondano nel territorio, poi va al mare. La terra incolta non assorbe acqua. In estate le sorgenti sono secche e manca l’acqua negli acquedotti. Cosa ci vuole a capire questo processo elementare? Ma anche gli onniscienti capisciotti giornalisti danno la colpa al cambiamento climatico, non a tutto quello suddetto. Vero, c'é anche quello, il cambiamento climatico, avviene circa ogni mille anni, ma la colpa delle alluvioni è sempre dell’incuria del territorio da parte dell’uomo. Nessuno si prende più cura degli scoli naturali nelle campagne, perché non ci abita più nessuno o pochissimi in percentuale, ma nessuno cura neanche i chiusini nei centri abitati,delle città, i sottopassaggi, dove ogni tanto ci muore qualcuno all'interno della propria auto allagata, tutti aspettano che ci sia la fata turchina a fare quello che, quaranta anni fa circa, facevano gli agricoltori, i conduttori dei fondi, oppure i cosiddetti stradini, che indirizzavano l’acqua che si raccoglieva sulla strada verso i torrenti.
Ci vuole manutenzione del territorio, che come ho detto da qualche parte deve diventare una professione.
Un tempo nei centri abitati e nelle città persino le guardie comunali si interessavano della pulizia dei chiusini. Oggi piove forte? Tutti in casa, o al lavoro, o a guardare il telefonino, oppure a fare qualunque altra cosa meno che occuparsi dell’acqua. Tutti in attesa di qualcuno che provveda, nessuno fa nulla, tutti hanno il diritto di non fare nulla, perché si spera ci sia chi possa provvedere e fare o che dovrebbe fare, è nostro diritto, salvo poi assistere alle alluvioni. Nessuno sembra abbia il dovere di fare, di legiferare, di cambiare questo modo di vivere “nella civiltà del nulla” diceva un ottimo Papa defenestrato. Arriva la tragedia? Colpa del cambiamento climatico!!.
Troppo facile trovare un colpevole , cari pubblici Amministratori.
Arrivano gli extracomunitari a migliaia, tutto gratis perfino il telefonino per giocare. Non potrebbero essere impiegati a tappeto per il ripristino e la manutenzione del territorio abbandonato, visto che vivono qui gratis anche loro nello stesso posto e non fanno nulla tutto il giorno, non credo sarebbero contrari a lavorare, in fondo la maggior parte è gente che cerca lavoro. No, il sindacato dice che sarebbe sfruttamento, il sindacato dissente, invece di andare a manutenere il territori, ed il sindacato conta, ma non parla dei danni delle alluvioni. Non c’è il sindacato dell’acqua, che dovrebbe pretendere di essere assorbita dal terreno, o governata e trasportata al mare senza troppi problemi per la via, e senza creare danni. La manutenzione del territorio deve diventare una professione, deve essere strutturale.
17 maggio 2023