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Commenti e Saggi


80. Comunicazione, Assuefazione, Emulazione


Nel nostro tempo la comunicazione di tutti i media dovuta all’evoluzione tecnologica, ha raggiunto livelli che stanno travalicando enormemente la necessaria conoscenza dei fatti. Si stanno proponendo informazioni con dettagli di ogni genere prive di qualunque umano scopo didattico, conoscitivo e preventivo. Ogni argomento viene minutamente proposto con maniacale quantità di dettagli tanto da generare, almeno in me, sensazioni di malessere, repulsione, e totale contrarietà e condanna per certe notizie ed immagini, poiché prive di ogni minimo rispetto umano, sia per le vittime che per gli esecutori o propinatori dei fatti. Il cosiddetto diritto all’informazione non esiste in assoluto, se io non voglio essere informato perché questo mi procura malessere, debbo avere la libertà, libertà di non essere informato. Le morti violente di ogni genere vengono raccontate con grande e maniacale dovizia dei particolari, come parlare di una gara canora o sportiva, senza rendersi conto dell’effetto che tale modo procura alla gente. La colpa è del sistema d’informazione che ha definito “diritto all’informazione” quello che è per loro media un diritto alla carriera ed allo stipendio, e niente altro. Lo scoop serve alla carriera alla promozione sia personale che aziendale: ma il degrado che ne può conseguire per qualcuno non frega niente a nessuno, neanche ai solerti preposti a gestire la privacy di tutta la gente. Ogni notizia dovrebbe tendere a migliorare la vita, ad informare affinché certe cose non accadano, non succedano più, invece facciamo in maniera che tutto diventi usuale, normale, giornaliero. Non ho sentito nessuno che si ribelli a questo sistema d’ informazione, neanche gli attenti politici fino al grado più alto, magistrati compresi, i quali dovrebbero difendere la mia libertà a non essere informato, ma loro hanno da fare altre cose. Voglio la possibilità di scegliere un’ informazione esclusivamente positiva, un canale televisivo solo d’informazione positiva, ch vuole altro sceglierà altri canali. Nessuno ha mai proposto una comunicazione soltanto di notizie ed eventi positivi, riscuoterebbe molto successo, enorme, perché la vita di negatività ce ne propone diverse, sempre e senza bisogno di giornalisti di nessun genere.

L’eccesso di comunicazione così esposta, porta ad una assuefazione del fatto, per cui non ci si rende più conto della gravità, e questo porta all’emulazione, come azione normale e priva di effetti. Nessuno insegna più a distinguere la gravità delle azioni che vengono compiute: Né la famiglia, Né la scuola, Né la religione chiamata Chiesa.

Questo stanno realizzando i cari giornalisti di ogni mezzo di comunicazione, veicolando con il loro concetto di diritto all’informazione l’emulazione di eventi sempre più tragici a livello sociale, comprese le dirette delle manifestazioni di piazza.

Tutto è permesso perché non c’è più il riferimento alla gravità dei fatti, per cui la notizia non dovrebbe essere data per pericolo di emulazione, ma questo sarebbe censura!!!! ahi ahi ahi. Non sia mai. Dico invece che è proprio quella che ci vuole, una censura sociale e didascalica; l’eccesso è troppo per tutti...