Quando un centro urbano, grande o piccolo che sia, si ritrova ad avere a disposizione qualche area non edificata, o di risulta oppure da riqualificare, sulla quale prevedere un intervento, su questa area cominciano a piovere le più svariate proposte, una infinità di idee, sempre finalizzate ad interventi di tipo sociale e giustificate come necessità prioritaria e indispensabile. Queste proposte di solito sono aree verdi attrezzate a parco urbano con i tipici percorsi pedonali ecologici e per portatori di handicap, percorsi natura, percorsi intervallati da aree per mostre , manifestazioni culturali commerciali di ristoro eccetera ecc. Comunque si tratterà sempre di costruire qualche cosa o tridimensionale e se va bene su due dimensioni, per essere più chiari o volumetrie edilizie oppure parchi o giardini o luoghi di svago di vario genere anche molto ecologici che oggi vanno molto di moda, ma sempre il finale è quello di costruire. Queste destinazioni di uso possono essere valide per le grandi città, dove certe aree verdi sono rare o male organizzate, oppure insufficienti,di conseguenza prevedere nuove are verdi è sempre utili, anche perché in una città vera, per uscire dal costruito e poter passare un po’ di tempo in campagna è molto difficile sia per le distanze che per il traffico, che rende estremamente difficile la mobilità.
Se prendiamo in considerazione i centri urbani delle Marche anche grandi anche come Ancona, Pesaro, con un quarto d’ora venti minuti, si è fuori dalla città e in mezzo alla campagna, dove c’è la natura vera, non il parco attrezzato, natura di marina, di collina o di montagna.
Ora andiamo a considerare le aree sotto le mura di Camerino, aree abbandonate da anni, sulle quali è stato predisposto un progetto dall’Amministrazione Comunale di Camerino del quale sono venuto a conoscenza da un articolo sull’Appenino Camerte del 26 gennaio 2008 e stesso tema ripreso poi sull’Appenino Camerte del 9 febbraio 2008.
Progetto indiscutibile, forse utilissimo, forse no, sicuramente anche ben studiato, ma progetto ovvio. Tutti avrebbero pensato di farci quello che poi è stato progettato.
Da qualche anno pensavo ad un uso particolare di queste aree ed ora dopo essere venuto a conoscenza del piano del Comune vorrei esporre la mia proposta: in tutte le aree sotto le mura propongo di farci “gli orti per Camerino”. Si, gli orti, quelli veri non dimostrativi, gli orti per l’insalata, le cipolle, prezzemolo, pomodori, zucchine, ecc., forse anche qualche fiore per il mese dei morti, e vari alberi da frutto, che fiorirebbero nella primavera e sarebbero di grande decoro per le mura di Camerino, gli orti, inoltre, contribuirebbero all’economia familiare.
In pratica si dovrebbe assegnare per alcuni anni, un certo metraggio di area al privato cittadino che la richiede, per una famiglia tipo bastano 100 mq, e questo signore nel tempo libero, o perché pensionato o quando gli pare, ci farà l’orto per casa.
Ora vediamo i benefici di una tale proposta, che come prima cosa non avrebbe grandi costi, anzi sarebbero molto ridotti:
1) tutte le aree adiacenti alle mura di Camerino sarebbero ordinate e curate dagli stessi cittadini, ovviamente quelli che lo vorranno, e quindi non saranno più abbandonate o degradate.
2) I cittadini che non sono portati a coltivare l’orto, tramite un semplice percorso pedonale utilizzato anche dagli ortolani, visiterebbero gli orti facendo piacevoli ed istruttive passeggiate tra la gente che coltiva, la socializzazione in questi casi è spontanea.
3) Si ridurrebbero le spese della gestione casalinga dei Camerinesi perché un orto può dare una rendita per una famiglia inimmaginabile, pensate a quanta roba in meno si comprerebbe, ( questo lo dico perché io l’orto ce l’ho, o per lo meno lo hanno mia madre e mia zia) .
4) daremmo un esempio alle giovani generazioni di attaccamento alla terra, ( tutti i marchigiani di qualunque estrazione sociale sono attaccati in un modo o nell’altro alla terra, e molti la coltivano nel tempo libero, pur esercitando altre professioni ed attività) L’agricoltura è la prima attività indispensabile per la vita dell’uomo ( tutti per il pranzo e la cena debbono ricorrere ai prodotti della terra, anche i presidenti delle nazioni, anche il Papa, anche i parlatori e saltimbanchi e le prime donne della televisione e del cinema, anche i ricchi giocatori di pallone, ecc.ecc, tant’è che l’agricoltura è definita urbanisticamente “attività primaria”, ma dell’agricoltura se ne parla poco anzi pochissimo, sia in televisione che su i giornali, o alle riunioni culturali o di partito , si parla sempre di cose che a pranzo e a cena non si mangeranno; a me piacciono gli agricoltori, perché, si, loro sono indispensabili, mentre tutti gli altri sono complementari, compresa la mia attività.
5) una domanda immediata sarebbe: l’acqua?, l’acqua si prende quella dei tetti delle case che stanno sulle mura, la si canalizza in depositi posti nelle aree degli orti, come è da studiare, e l’acqua ci sarebbe.
Gli orti sarebbero anche il segno di una riscoperta di valori veri e utili rispetto a tanta vacuità, e forse potrebbero diventare un buon esempio anche per altro.
Gli orti veri di Camerino, sarebbero uno splendido esempio anche per altri paesi e città dove le aree libere potrebbero essere assegnate a tal fine per un certo numero di anni e risolvere molti problemi anche psico-sociali; inoltre intorno agli orti potrebbero nascere una infinità di iniziative didattiche, culturali, sociali, gastronomiche ecc,.
18 febbraio 2008
Giuseppe Gentili, architetto.