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44. Ecoparquet - La coltivazione dell'acacia


(Robinia Pseudoacacia) (Gaggia)

Risorsa economico- ecologica

Nell’anno 2003 scrissi questa lettera all’Assessore all’Agricoltura della regione Marche, perché la proposta mi sembrava sensata, tant’è che ancora oggi  le acacie visto lo spopolamento agricolo delle aree montane proliferano spontaneamente in maniera ancora più consistente. Si dichiarano tutti attenti alla natura, all’ecologia, prima delle elezioni, poi il nulla. Il prossimo anno scriverò al nuovo eletto Assessore all’agricoltura.

Il bello di quando si scrive ad un Consigliere Comunale, Regionale, Assessore, Sindaco, (almeno a Sarnano) che sia, un politicante qualunque, non si riceve mai nessuna risposta, come se questa gente  occupasse quel posto per discendenza divina e non per elezione popolare. Ma non sono solo loro a non rispondere, i giornalisti sono peggio; se c’è l’elogio per il loro operato, allora la risposta è rapida, se c’è la critica o l’argomento non è politicamente da loro accettato non si risponde mai.

 

All'Assessore all'Agricoltura
della Regione Marche
dott. G. Silenzi
Via G. Da Fabriano n. 9
Ancona


Egregio Assessore,

Durante la mia attività professionale, nello scegliere i legni per le pavimentazioni interne degli edifici, ho sempre evitato, ove possibile, di utilizzare essenze di provenienza africana o sudamericana, derivanti dalle foreste tropicali, al fine di non contribuire, anche se in piccolo, ai disboscamenti incondizionati in quelle aree.

Quindi nella realizzazione degli edifici, quando i proprietari decidono per i pavimenti in legno, ho sempre proposto e dove possibile, ho scelto il legno di acacia. Legno durissimo, tanto che i nostri vecchi agricoltori lo usavano per la costruzione dei cassoni dei carri in legno. L'acacia è di un bel colore caldo e fino a qualche anno fa, anche a prezzi congrui, a parità di prestazioni con altri legni. Fino a prima della guerra in Iugoslavia, il legno di acacia era reperibile presso tutti i rivenditori, durante la guerra in Iugoslavia, tale essenza cominciò a scarseggiare fino a dover acquistare in Romania il parquet necessario per pavimentare un ricercato edificio privato.

Oggi il legno di acacia è introvabile presso tutti i rivenditori di parquet.

Questa lettera, è per proporre di favorire, tramite il vostro Assessorato, vie di finanziamento ed incentivi a coltivazioni del legno di acacia nella regione Marche. La pianta di acacia cresce spontanea lungo i torrenti e piccoli ruscelli di tutta la fascia pedemontana, su qualsiasi terreno, ha un accrescimento veloce, in circa dieci anni si raggiungono dimensioni notevoli, e se coltivata in intere aree ben curate, la produzione potrebbe dare ottimi risultati. I Vostri Agronomi e Botanici potranno essere molto più precisi in proposito. Inoltre il miele di acacia, come noto, è molto pregiato, quindi si potrebbero abbinare anche attività indotte alla coltivazione del legno di acacia.

Questa coltivazione, dovrebbe portare quindi alla creazione di laboratori artigiani o industriali per la trasformazione in loco del legno di acacia in parquet e fornire inoltre una coltura alternativa nelle zone rurali pedemontane, con evidenti risvolti sull'occupazione e sulla creazione di nuove attività.

Inoltre sarebbe uno dei modi concreti e non dialettici e demagocici per contribuire alla salvaguardia delle foreste tropicali, che ovviamente non vengono abbattute solo per il parquet, ma sicuramente una buona percentuale è per questo motivo.

Ringraziando per l'attenzione, porgo distinti saluti, in attesa di un vostro riscontro alla proposta.


Sarnano 7 ottobre 2003

Arch. Giuseppe Gentili