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Commenti e Saggi


36. Messaggi agli egregi giornalisti


APPROFONDIRE POI DIRE.
APPUNTO AD ALCUNI GIORNALISTI.

Egregi dottori Luca Telese e David Parenzo,
sono Giuseppe Gentili, anonimo architetto di un altrettanto anonimo paese terremotato: Sarnano, Mc. Sabato mattina 26 agosto ore 8 circa ho seguito la vostra trasmissione "in onda" e ho pensato di scrivervi alcune precisazioni per amore del concetto alternativo fondamentale nel progresso umano. Premetto che ho scritto molte volte ai giornalisti locali e nazionali, e non ho mai ricevuto risposta, quindi non mi aspetto alcunché da voi, anche perché probabilmente questo messaggio verrà letto da qualche vostro sottoposto che neanche vi comunicherà nulla; ma è una questione di statistica, su cento messaggi che invio forse uno raggiunge lo scopo. Il giornalista risponde se è stato gratificato, se è criticato, no.

Due sono i punti che vorrei precisare dedotti dalla vostra trasmissione: uno, il cosiddetto "bosco verticale" a Milano dell'architetto Boeri, da voi come tanti osannato e l'abusivismo in edilizia specialmente ad Ischia con il crollo da terremoto.

Ascoltando la vostra trasmissione mi è venuto spontaneo il paragone tra voi giornalisti e gli storici, storici di professione, professori universitari. Questi, da giovani, imparano la storiografia da altri professori la approfondiscono memorizzandola all'Università, poi diventati a loro volta professori la ripetono tale e quale. A nessuno o solo molto raramente viene in mente a qualcuno di questi di verificare quello che hanno imparato e che stanno insegnando, procedendo con ricerche personali che potrebbero anche modificare la storiografia canonica; ma questo sarebbe grave perché verrebbero tacciati di revisionismo pericolosissimo, e quindi continuano ad insegnare quello che a loro è stato insegnato senza porsi alcun problema: il posto è il posto.

Voi con il "bosco verticale" avete fatto la stessa cosa. Avete sentito parlare di questa architettura da altri vostri colleghi e quindi di conseguenza il progetto di Boeri è comunque un capolavoro di architettura a prescindere, senza necessità di verifica. Per me non è così, tanto che qualche anno fa quando una vostra collega del giornale Libero, dottoressa Nicoletta Orlandi Posti scrisse un articolo sperticato a favore del "bosco verticale" premiato, scrissi al direttore ma ovviamente il messaggio era indirizzato a Lei, ma come detto sopra nessuna risposta da nessuno. Vi allego il messaggio (che troverete comunque nel mio sito internet www.architettogentili.it sito che mi serve per ricordare le cose come curriculum, alla soglia dei settanta anni non mi serve né lavoro né pubblicità), così potreste verificare la questione del valore del "bosco verticale" sotto un'altra visione e farvi così una vostra idea a prescindere dalla propaganda indirizzata.

Seconda questione: l'abusivismo edilizio. A volte l'abuso è conseguente alle leggi stupide ed incompetenti che lo Stato emana. Un esempio è questo: negli anni ottanta c'era una normativa antisismica nelle Marche che imponeva il cordolo di calcestruzzo armato nel caso in cui si procedesse al restauro o ricostruzione di un solaio in legno in una casa in muratura storica di pietra o mattoni. In quegli anni ho restaurato alcuni edifici storici in pietra e mattoni con solai in legno di mia proprietà del sec.XV-XVII-XIX ed anche qualche altro edifico nella zona. Abusivamente non ho applicato la norma del Genio Civile obbligatoria antisismica del cordolo in calcestruzzo armato, evitando di depositare il progetto presso gli uffici di competenza, commettendo un abuso edilizio. Fatto è che i miei edifici restaurati non secondo le norme dello Stato ma secondo gli indirizzi del professor Antonino Giuffrè, sono rimasti sani sia dopo il terremoto del '97 nelle Marche sia dopo quest'ultimo, mentre quelli con il cordolo legale in calcestruzzo armato sono crollati. In quegli anni feci un corso con il prof. Giuffrè di Napoli che veniva dall'esperienza del terremoto dell'Irpinia. Il professor Giuffrè applicava per le murature storiche tecniche sue completamente diverse dalla normativa ufficiale e sconosciute alla massa, ma quelle tecniche hanno conservato illesi i mie edifici ed oggi sono applicate quasi, dico quasi, completamente nel restauro delle murature storiche. Ora non giustifico assolutamente l'abusivismo per nessun motivo neanche quello della necessità abitativa, ma il crollo in conseguenza di un terremoto a volte non dipende assolutamente dall'abuso. Ci sono edifici abusivi costruiti secondo la regola d'arte resistenti ai terremoti e ci sono edifici legali costruiti male che sono crollati sotto l'effetto del sisma con conseguenze ben conosciute. Ho esperienza di sisma.

Quello che vorrei evidenziare con questo scritto è che voi giornalisti prima di proporre un tema secondo canoni prestabiliti ed ormai acquisiti come verità, dovreste verificarne sempre la veridicità e comunque dovreste proporre sempre, dico sempre, una visione alternativa, diversa, anche se discutibile. Questo indurrebbe e produrrebbe un giudizio ed un pensiero personalizzato da parte di chi vi scolta e questa sarebbe cultura. Il dubbio è alla base del progresso umano.

Cordiali saluti

Giuseppe Gentili