Indice

Commenti e Saggi


42. Storia e storiografia


Premetto che queste riflessioni interessano particolarmente Sarnano, ma sono estensibili ad ogni altra parte.

A volte c’è gente che rinnega la storia come fatto avvenuto, questo è assurdo, non dico rinnegano la storiografia, che potrebbe essere giustamente non accettata, ma quelli che non distinguono, per ignoranza, la differenza tra storia e storiografia e cancellano la storia facendo finta che gli eventi non siano mai avvenuti o denigrandoli ostinatamente, questi debbono essere definiti molto sciocchi, superficiali e olisticamente limitati, per usare una terminologia gentile. La storiografia può essere fasulla o partigiana, o taroccata, perché dipende dalla personalità e dalle concezioni di chi la scrive, ma la storia di per sé si nutre di testimonianze inconfutabili ed incontrovertibili: la storia è testimoniata dalle evidenze archeologiche. I reperti o i resti archeologici, non solo quelli antichi o antichissimi ma anche quelli di tempi più vicini a noi, di tempi recenti, testimoniano la realtà degli avvenimenti storici senza possibilità di dubbio, poi l’interpretazione dei resti archeologici potrebbero diventare anche storiografia con le conseguenze suddette. Le testimonianze storiche, positive e negative, non si dovrebbero mai cancellare perché la storia di per se resta comunque.

Questa premessa è per spiegare, a me stesso, il perché si distruggono testimonianze storiche appartenenti a periodi non confacenti o non allineati al pensiero del distruttore o perché sottovalutate o credute poco interessanti nella testimonianza della storia umana. Mi riferisco alla cancellata d’ingresso al vecchio campo sportivo di Sarnano, cancellata realizzata in epoca fascista, ma anche testimonianza di un epoca architettonica e decorativa molto interessante e cioè l’Art Déco. Questa cancellata è stata abbandonata per anni dalle Amministrazioni Comunali di ogni colore politico, finché consunta e molto degradata è stata smontata dall’Amm. Com. passata sperando in un futuro restauro. Allego alcune foto che scattai alcuni anni fa in previsione della sua fine. Questa cancellata d’ingresso era formata da due colonne portanti i cancello e le inferriate laterali realizzate a forma di fasci con un collegamento in alto ad arco, con la scritta se ben ricordo ” .. della vittoria” probabilmente a suo tempo era “.. littorio”. Forse qualche foto di quando era integra qualche sarnanese l’avrà potrebbe essere pubblicata su Sarnano Sparita. Sarebbe auspicabile un restauro di questa cancellata con il solo scopo di salvaguardare una testimonianza storica, decorativamente anche bella. A Sarnano ci sono pochi edifici di questo periodo, molto belli ed eleganti. Altra demolizione nella storia di Sarnano è la scritta che, credo di ricordare, era presente su di una banda bianca molto ampia sul luogo detto “le barricate” con scritto “ Noi tireremo diritto”. Questa era solo storia, demolita durante un cosiddetto restauro delle mura. Altra scritta era quella presente sull’angolo della casa tra la statale e Borgo Garibaldi verso il centro storico con l’indicazione, scritta, freccia e chilometraggio per Ascoli Piceno. Queste cose fanno parte dell’arredo di un paese, non sono deleterie o di secondaria importanza culturale, sono state li per anni ed anni, testimoniavano un modo di vivere di un’epoca, che ognuno poteva giudicare positivamente o negativamente, però ognuno avrebbe espresso un parere, adesso invece non si potrà esprimere alcun parere: non esistono più. A me sembra una carenza di libertà?

11 maggio 2020

GG